I prossimi 5 anni di riscaldamento globale ci avvicinano all’”inferno climatico”

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Pubblicazione: 17 giugno 2024

Il riscaldamento globale in uno dei prossimi 5 anni può arrivare a +1,9°C

C’è una probabilità molto alta (86%) che almeno uno dei prossimi 5 anni si chiuda con un livello di riscaldamento globale superiore a 1,5°C, superando il primato stabilito nel 2023. Ed è quasi del 50% la probabilità che l’intero quinquennio 2024-2028 sfori la soglia più bassa stabilita dall’Accordo di Parigi. L’anno scorso, questa probabilità era significativamente più bassa: il 32%. Mentre quella di avere almeno un anno sopra la soglia, nel 2015, era sostanzialmente pari a zero.

“Stiamo giocando alla roulette russa con il nostro pianeta”, ha affermato Antonio Guterres, segretario generale Onu. “Abbiamo bisogno di una rampa di uscita dall’autostrada verso l’inferno climatico. E la buona notizia è che abbiamo il controllo dello sterzo. La battaglia per limitare l’aumento della temperatura a 1,5 gradi sarà vinta o persa negli anni 2020 – sotto la responsabilità dei leader di oggi”.

Riscaldamento globale, potremmo toccare +1,9°C entro il 2028

E’ la previsione presentata dall’Organizzazione meteorologica mondiale in un rapporto pubblicato il 5 giugno che prospetta la tendenza della crisi climatica lungo i prossimi 5 anni. La forchetta del riscaldamento climatico per ciascun singolo anno nel periodo considerato va da +1,1 a +1,9°C rispetto alla media del periodo pre-industriale (1850-1900). Non basterà questo per decretare il definitivo sforamento della soglia di 1,5°C, che viene definito dall’accordo di Parigi come la media sul lungo periodo (20 anni). Ma è un “severo avvertimento” che ci stiamo avvicinando sempre più rapidamente a quel momento.

Gli sforamenti temporanei di 1,5°C diventeranno più frequenti, e con essi aumenteranno frequenza e intensità dei fenomeni climatici estremi, facendo avvertire chiaramente l’impatto negativo del cambiamento climatico anche prima del superamento delle soglie di Parigi. C’è poi un’alta probabilità che la media delle temperature da maggio a settembre, nei prossimi 5 anni, siano ben superiori alla media degli ultimi 30 anni. Con anomalie termiche sull’emisfero settentrionale più alte di quelle registrate. Mentre il riscaldamento globale nell’Artico correrà tre volte più veloce della media mondiale.

“Dietro queste statistiche si nasconde la triste realtà che siamo ben lontani dal raggiungimento degli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi”, ha affermato il vice segretario generale dell’OMM Ko Barrett. “Dobbiamo fare urgentemente di più per ridurre le emissioni di gas serra, altrimenti pagheremo un prezzo sempre più alto in termini di migliaia di miliardi di dollari in costi economici, milioni di vite colpite da condizioni meteorologiche sempre più estreme e danni estesi all’ambiente e alla biodiversità”.