Il riscaldamento climatico ha raggiunto un ritmo senza precedenti. A dirlo è un nuovo ampio studio firmato da 57 scienziati di tutto il mondo che attualizza i dati raccolti dal Gruppo Intergovernativo nelle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Stando ai risultati, il tempo stringe e mantenere l’aumento globale delle temperature entro 1,5 gradi è sempre più difficile.
Lo scorso anno le temperature in tutto il mondo hanno infatti raggiunto punte di caldo mai viste prima: un’impennata inaspettata per gli scienziati che hanno voluto capire se il surriscaldamento globale stesse accelerando in modo esponenziale. La risposta è stata pubblicata oggi (mercoledì) nel citato rapporto, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ambiente.
Gli esseri umani, responsabili del riscaldamento globale, rappresentano per il pianeta lo stesso “pericolo” del “meteorite che ha spazzato via i dinosauri”, ha ammonito il segretario generale delle Nazioni Unite. Questa volta, ha puntualizzato Antonio Guterres, “siamo noi il meteorite”.
“La situazione sta peggiorando, ma in una maniera molto prevedibile. Se si guarda a questa accelerazione o ai singoli picchi, direi quindi che le temperature stanno aumentando e il surriscaldamento sta peggiorando, ma esattamente come avevano previsto” spiega il capo rapporto e professore all’Università di Leeds Piers Forster.
Per gli esperti il 92% del riscaldamento registrato nel 2023 era riconducibile ad attività umane, legate in particolare all’uso di combustibili fossili. In pratica, se le emissioni di CO2 continuano al ritmo attuale, abbiamo ancora 4 anni e mezzo prima di superare la soglia di un grado e mezzo decisa a Parigi.
I modelli statistici sembrano dunque funzionare ancora, anche se non c’è tempo per esserne sollevati: “Se dovesse esserci un’ulteriore accelerazione sarebbe anche peggio, come anche il raggiungere dei picchi globali. Sarebbe probabilmente lo scenario peggiore. Quello a cui assistiamo è già drammatico e sta già ora avendo impatti enormi… Siamo nel mezzo di una crisi”, commenta da parte sua Sonia Seneviratne, esperta di eventi climatici estremi al Politecnico di Zurigo
Secondo gli scienziati, quello che serve ora per fermare il conto alla rovescia è una brusca frenata e un cambio di direzione che ci riporti a lidi più sicuri.