78 “carote” spiegano il riscaldamento dell’Antartide
Fonte: rinnovabili.it - Ambiente - Cambiamenti Climatici
Su Nature Climate Change uno studio supera la cronica incompletezza dei dati climatici per il Polo Sud e ricostruisce il trend del cambiamento climatico in Antartide. Il global warming viaggia a ritmo doppio ed è il 20-50% più elevato di quanto stimano i modelli previsionali
Lo studio usa dati ricavati da 78 carote di ghiaccio
Anche l’Antartide si sta scaldando più velocemente del resto del Pianeta. Non ai livelli del Polo Nord, dove il global warming viaggia a velocità 4 volte superiori alla media. Ma pur sempre a un ritmo doppio rispetto alle altre regioni della Terra. Lo afferma uno studio pubblicato di recente su Nature Climate Change, il primo a ricostruire in modo solido i trend del riscaldamento dell’Antartide.
Finora, infatti, l’impatto della crisi climatica sul continente ghiacciato era un argomento da trattare con molta cautela. Un po’ per via della carenza di dati: ne esistono di significativi e sistematici solo per alcune regioni dell’Antartide, ma non è abbastanza per trarre conclusioni sull’intero Polo Sud (anche se i cambiamenti registrati vanno oltre la semplice variabilità naturale, dunque un impatto antropogenico c’è ed è visibile). In tutto il Polo Sud, le stazioni di raccolta dati sono solo 23, di cui appena 3 sulla terraferma e con serie storiche di appena 50 anni. Un po’ per le fluttuazioni tra un anno e l’altro, anche nell’estensione della superficie del ghiaccio marino, che non aiutano a individuare alcuna tendenza certa.
78 carote di ghiaccio per capire il riscaldamento dell’Antartide
Per aggirare questi problemi, gli autori dello studio si sono affidati ai carotaggi della coltre di ghiaccio e sono riusciti così a ricostruire, grazie a 78 “carote”, le variazioni del clima del Polo Sud negli ultimi 1000 anni. Così la “fotografia” del riscaldamento dell’Antartide è ben più completa e nitida. E poco rassicurante.
Dall’analisi delle carote di ghiaccio emerge che il Polo Sud si sta scaldando a un ritmo che oscilla tra 0,22 e 0,32°C ogni decennio. Una forchetta che vale circa il doppio del riscaldamento stimato dal Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico come media globale, vale a dire tra 0,14 e 0,18°C per decade. C’è poi un aspetto ancora più importante che emerge dalla nuova analisi. Il reale tasso di riscaldamento dell’Antartide è del 20-50% più alto di quello ipotizzato dai modelli previsionali utilizzati dall’IPCC. Anche nella parte orientale del continente, dove finora si riteneva che l’impatto del climate change antropico fosse pressoché trascurabile.