Addio centrali elettriche fossili. L’UE trova il compromesso: fissati limiti e stop ai sussidi
Fonte: E-Gazzette.it
Le nuove centrali elettriche con emissioni superiori ai 550 gr di CO2 non potranno più partecipare ai meccanismi di capacità; quelle vecchie potranno continuare, ma solo fino al 2025.
Sarà posto un limite alla possibilità di usare sussidi statali per le centrali elettriche alimentate da fonti fossili. È questa la principale novità delle nuove norme Ue sul mercato elettrico, sulle quali le istituzioni europee hanno raggiunto un compromesso nei giorni sorsi.
Per evitare di sovvenzionare fonti fossili, viene fissato un limite di emissione di 550 gr di CO2 di origine fossile per kWh di elettricità prodotta. Le nuove centrali elettriche che hanno maggiori emissioni non potranno più partecipare ai meccanismi di capacità. Le vecchie potranno continuare, ma solo a determinate condizioni e fino al 1 luglio 2025. In origine, il testo di compromesso prevedeva lo status quo fino al 2030, ma nei giorni scorsi la presa di posizione di un gruppo di undici paesi tra cui Italia, Francia, Germania e Spagna, ha consentito di migliorare la proposta.
Le centrali elettriche che bruciano combustibili fossili producono ancora quasi la metà dell’energia elettrica nell’Ue a 28. Questi impianti emettono oltre la metà della SO2 totale di origine antropica, il 15% di NOx e il 4% di particolato. Dal 2004 le emissioni di SO2 e di polveri dalle centrali elettriche in Europa sono diminuite di oltre tre quarti, in gran parte grazie alla regolamentazione ambientale.
Il pacchetto, che offre anche una serie di maggiori tutele per il consumatore, include un regolamento e una direttiva, facilita il cambio di fornitore, la vendita di energia elettrica dai consumatori agli operatori, e garantisce che questi abbiano accesso a strumenti di confronto dei prezzi e contatori 'intelligenti' per controllare meglio i consumi. I fornitori di energia elettrica dovranno garantire ai consumatori la possibilità di cambiare fornitore senza commissioni entro un periodo massimo di tre settimane, che diventa di 24 ore entro il 2026.
I consumatori avranno il diritto di ottenere contatori intelligenti per controllare il loro consumo, e accesso gratuito a uno strumento di confronto dei prezzi online. Il regolamento stabilisce anche le condizioni alle quali gli Stati membri possono sussidiare gli impianti di energia per evitare blackout, il cosiddetto meccanismo di capacità.