Artico in fiamme: «Un evento senza precedenti»
Fonte: CorriereDelTicino.ch - Mondo - Cronaca
Incendi boschivi in una vasta porzione della Groenlandia occidentale - Le maggiori organizzazioni ambientali lanciano l’allarme
Un incendio di vaste proporzioni sta devastando l’artico. Negli scorsi giorni i satelliti hanno identificato delle foreste in fiamme nella parte occidentale della Groenlandia. Il rogo è stato notato per la prima volta mercoledì scorso. Sebbene non sia il più grande che sia stato visto a quelle latitudini, alcune organizzazioni ambientaliste sottolineano che questo incendio mette in evidenza i crescenti rischi a quelle latitudini. Il rogo inoltre si è sviluppato in un anno che vede una quantità senza precedenti di incendi boschivi nell’Artico.
Il fuoco si è sviluppato a Qeqqata Kommunia nei pressi di un rifugio sul Sentiero del Circolo Polare Artico e non si esclude che degli escursionisti abbiano appiccato il fuoco involontariamente. Secondo la Greenlandic Broadcasting Corporation, i vigili del fuoco sono stati in grado di domare le fiamme ma le previsioni del Global Wildfire Information System della Commissione Europea mostrano che il rischio di incendi rimane alto o molto alto anche nel corso della prossima settimana nella Groenlandia occidentale.
«Ci troviamo confrontati a un’enorme siccità» ha spiegato Karl Jørgen Lennert, un commissario della regione, alla Greenlandic Broadcasting Corporation. «All’inizio della primavera la neve si è sciolta molto velocemente. C’è carenza di acqua ovunque».
I dati condivisi su Twitter dal caposquadra del Danish Meteorological Institute (DMI) Jesper Eriksen mostrano che Kangerlussuaq, l’avamposto più vicino e punto di partenza per i ricercatori che studiano l’enorme lastra di ghiaccio che ricopre l’isola, ha registrato in maggio le temperature più elevate. Anche la vicina Aasiaat ha avuto un clima estremamente secco da maggio.
A lanciare l’allarme sono le maggiori organizzazioni ambientaliste, tra cui la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e la WMO, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale che ha commentato la questione come «un evento senza precedenti».