Oggi è il “giorno del sorpasso”: l’uomo chiede alla Terra più di quanto la Terra possa restituire

29/07/2019

Fonte: QualEnergia.it

Mentre l’Overshoot Day italiano era arrivato il 15 maggio. Alla popolazione mondiale servirebbero quasi due Pianeti per soddisfare i suoi consumi senza deteriorare le risorse naturali.

È arrivato un paio di giorni prima rispetto al 2018, l’Overshoot Day, il “giorno del sorpasso”: oggi, lunedì 29 luglio, è la data in cui la Terra ha già esaurito tutte le risorse naturali a disposizione dell’uomo per un intero anno.

In altre parole, da oggi il nostro Pianeta eroderà il suo capitale ecologico perché gli esseri umani continueranno a vivere con uno standard di produzione e consumo letteralmente “insostenibile”, tanto che ci vorrebbero quasi due Pianeti (1,75 per la precisione) per dare alle persone tutto ciò che chiedono senza deteriorare l’equilibrio degli ecosistemi.

Il calcolo dell’Overshoot Day è compiuto ogni anno dall’organizzazione internazionale di ricerca Global Footprint Network sulla base di due parametri fondamentali: l’impronta ecologica e la biocapacità.

Si può spiegare la cosa in termini di domanda/offerta: quanto sta chiedendo l’uomo alla Terra e quanto la Terra è in grado di elargire alla popolazione globale.

E secondo le stime del Global Footprint Network, l’umanità sta chiedendo davvero troppo.

Negli ultimi vent’anni, infatti, la data mondiale dell’Overshoot Day si è spostata in avanti di un paio di mesi; nel 1999 il giorno del sorpasso era alla fine di settembre e per ritrovare un sostanziale equilibrio tra domanda/offerta di risorse naturali bisogna guardare ai primi anni ’70.

L’Italia, come la maggior parte dei paesi europei, va anche peggio del dato mondiale: quest’anno il giorno del sorpasso italiano è caduto il 15 maggio, nove giorni in anticipo rispetto al 2018.

Difatti, i cittadini europei vivono notevolmente sopra le possibilità reali offerte dagli ecosistemi terrestri, perché richiedono un ammontare di risorse – parliamo di cibo, energia, acqua, materiali da costruzione e così via – che il nostro Pianeta non è più capace di rigenerare in tempi brevi.

Deforestazione, aumento delle emissioni di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera, perdita della biodiversità a causa della distruzione di habitat naturali, sfruttamento intensivo dei terreni, attività minerarie per l’estrazione di combustibili fossili e materie prime: sono alcuni dei principali motivi che ogni anno fanno avvicinare di più l’Overshoot Day su scala planetaria (vedi anche qui).

Il quadro poi è destinato ad aggravarsi con la crescita della popolazione come ricorda una nota del WWF che cita le ultime proiezioni dell’ONU: nel 2100 ci saranno presumibilmente quasi 11 miliardi di persone, circa tre miliardi in più rispetto a oggi; già nel 2050 la popolazione sfiorerà 10 miliardi di individui, aumentando in modo considerevole la pressione umana sugli ecosistemi.