Clima, BlackRock compila la lista nera delle società e boccia 244 colossi
Fonte: ilsole24ore.com - Art - Clima
Da Exxon a Daimler, individuate le società che stanno facendo «progressi insufficienti». Nei 53 casi più gravi, il gruppo di asset management Usa ha votato contro in assemblea
BlackRock passa dalle parole ai fatti sul cambiamento climatico. Il gruppo di risparmio gestito Usa (oltre 6mila 500 miliardi di dollari in gestione) nel 2020 ha individuato 244 aziende «che stanno compiendo progressi insufficienti nell’integrare il rischio climatico nei rispettivi business model e informative». La società di asset management presieduta da Larry Fink, sul climate change, ha dunque votato contro nelle assemblee di 53 società e per le restanti 191 ha «notificato lo stato di sorveglianza e il rischio di un'attività di voto nei confronti del management, nel 2021, qualora non compiano progressi sostanziali».
La lista dei bocciati
Fra le 53 aziende bocciate sul clima vi sono nomi noti: da Exxon a Chevron, da Lufthansa a Daimler. In particolare sul colosso petrolifero americano Exxon viene sottolineato: «Ci stiamo confrontando con Exxon da parecchi anni sul tema della gestione del rischio climatico – si legge nel report dal titolo “Il nostro approccio alla sostenibilità” – nel 2020 abbiamo manifestato a Exxon che continuiamo a vedere un gap nella trasparenza e nell'azione del gruppo in relazione alle numerose componenti della gestione del rischio clima». In particolare BlackRock chiede un maggiore allineamento alle raccomandazioni della task force creata dal Financial Stability Board (Tcfd) e ai criteri della rendicontazione Sasb: questi parametri consentirebbero di capire meglio se l'azienda stia inserendo il rischio clima nella propria strategia.
Questione di business
Più in generale quella di BlackRock è una questione di business. «Il nostro impegno – si legge nel report – nasce dalla convinzione che il rischio climatico sia parte del rischio investimento, e che integrare fattori come sostenibilità e clima nei portafogli possa fornire agli investitori rendimenti migliori rettificati per il rischio». Certo, vi è anche la pressione dell'opinione pubblica: nessuno dimentica l'effetto Greta, la ragazzina svedese che ha dato il via al nuovo movimento ambientalista.
Nel lungo periodo però entrano in campo soprattutto le pensioni e tra i clienti più importanti di BlackRock vi sono i fondi previdenziali di tutto il mondo. Se l'asset manager di turno non si impegna in modo evidente su tale tema, rischia a sua volta il disinvestimento da parte di grandi investitori istituzionali. «I nostri sforzi in ambito di sostenibilità e tutte le nostre attività di gestione degli investimenti mirano a promuovere prassi di governance aziendale in grado di creare valore a lungo termine per i nostri clienti – viene spiegato –, che nella stragrande maggioranza dei casi investono per raggiungere obiettivi di lungo periodo come la pensione. Abbiamo pertanto la responsabilità, nei confronti dei nostri clienti, di verificare che le aziende gestiscano correttamente i rischi legati alla sostenibilità e provvedano a un'adeguata informativa in materia; in caso contrario, le chiamiamo a renderne conto».
Engagement e voto
Due le strade attraverso cui viene declinato l'impegno attivo di BlackRock per contenere il rischio clima: engagement (coinvolgimento) e voto, strumenti tradizionali della finanza sostenibile. «Per massimizzare il nostro impatto a beneficio dei clienti, le nostre azioni di coinvolgimento relative al clima si concentrano su società operanti in settori ad alta intensità di carbonio – viene evidenziato – che, nel loro insieme, rappresentano una quota significativa della capitalizzazione di mercato e delle emissioni di Co2 nelle rispettive aree geografiche».
BlackRock sotto pressione?
C'è il dubbio però che l'attivismo di BlackRock sul clima giunga dopo le tante critiche sull'applicazione dei criteri di sostenibilità da parte dello stesso gruppo. «Ci sono motivi oggettivi per agire in questo modo – spiega Giovanni Sandri, country head di BlackRock in Italia –. Vogliamo tutelare gli interessi dei clienti sul lungo periodo. Se siamo sotto pressione? Sono le regole del gioco che noi accettiamo. Puntiamo sulla trasparenza e con questo report lo stiamo dimostrando. È un tema di educazione, anche per aiutare l'opinione pubblica a formarsi idee corrette e aiutare le aziende a fare sempre meglio e a progredire su questo versante».