Il Brasile sottostima le emissioni LULCC da deforestazione e allevamento

29/06/2021

Fonte: rinnovabili.it - Ambiente - Politiche Ambientali

Il paese sudamericano è il primo emettitore mondiale per questa categoria, con una forchetta che va dal 17 al 29%. Una ricerca integra i database tradizionali con le rilevazioni dei sensori a distanza e stima che le emissioni reali siano fino al 70% maggiori.

Lo studio sulle emissioni LULCC è pubblicato su Environmental Research Letters

Il Brasile è il primo paese al mondo per emissioni nette di CO2 che derivano dal cambio di uso e copertura del suolo, cioè le emissioni LULCC legate soprattutto a disboscamento e allevamenti. Pesa, a seconda dei metodi di conteggio, tra il 17 e il 29% del totale globale per questo tipo di emissioni. Numeri che dovrebbero essere visti al rialzo, e di molto, sostiene un nuovo studio pubblicato su Environmental Research Letters.

Di solito il conteggio usa i dati che sono contenuti nei principali database, come quello messo a disposizione dalla FAO. I ricercatori hanno rilevato che potrebbero però sottostimare la portata reale delle emissioni LULCC, almeno nel caso del paese sudamericano. Per stabilirlo, hanno utilizzato tutti i database disponibili, inclusi quelli usati dal governo brasiliano per calcolare il proprio carbon budget relativi al 2000-2018 (su cui poi si tarano le politiche climatiche nazionali e gli obblighi internazionali). Dopodiché, per ciascun set di dati hanno calcolato le emissioni LULCC.

Le stime finali, però, sono meno accurate di quelle che si possono ottenere aggiungendo altri tipi di dati, ottenuti tramite telerilevamento (sensori a distanza). Ad esempio, tramite le immagini satellitari. Integrare i diversi set di dati restituisce un’immagine più vicina alla realtà. E così diventano in grado di riprodurre meglio i modelli di cambiamento dell’uso del suolo in tutto il paese.

Non solo. Con queste correzioni, cambiano anche le stime delle emissioni LULCC. In particolare a spostarsi è il limite superiore, quel 29% sul totale globale. Aumenta e di molto: fino al 70% in più. Gli autori sostengono che le loro nuove stime aiuteranno a “ridurre l’incertezza” nelle emissioni legate al cambiamento dell’uso del suolo e forniranno migliori vincoli per il bilancio globale del carbonio.

Solo nell’ultimo anno sono spariti più di 11mila km2 di Amazzonia. La deforestazione si è impennata con l’insediamento di Jair Bolsonaro a gennaio 2019, dopo alcuni anni di calo. Secondo una recente analisi dei dati compiuta dal World Resource Institute e da Global Forest Watch, l’impatto maggiore sulla deforestazione a livello globale arriva dall’allevamento e il Brasile, insieme ai suoi vicini, è il principale hotspot mondiale.