Record di concentrazione CO2 in atmosfera: siamo a 424 ppm
Fonte: rinnovabili.it - Ambiente - Cambiamenti Climatici
Prima dell’era industriale, i valori di anidride carbonica erano rimasti stabili attorno a 280 parti per milione per circa 6000 anni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale erano 310 ppm. Durante la crisi petrolifera degli anni ’70 erano 335 ppm. Poi inizia l’accelerazione: 353 ppm nel 1990, 368 ppm nel 2000 (+15), 388 ppm nel 2010 (+20), 412 ppm nel 2020 (+24)
La concentrazione di CO2 in atmosfera è stabilmente più del 50% sopra i valori pre-industriali
(Rinnovabili.it) – Un balzo di quasi 3 parti per milione (ppm) in appena 1 anno. Il 4° incremento più corposo dagli anni ’60 a oggi. Sono i numeri dell’aumento della concentrazione di CO2 in atmosfera, freschi di nuovo record. A maggio, quando si raggiunge normalmente il picco prima della fogliazione nell’emisfero boreale, sono stati registrati 424 ppm.
I dati arrivano dalla National Ocean and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, che misura da oltre 6 decenni la concentrazione di CO2 in atmosfera, oggi grazie all’osservatorio di Mauna Loa alla Hawaii. Dati confermati anche dallo Scripps Institute of Oceanography dell’università di San Diego in California, che produce un monitoraggio indipendente: la media per maggio è fissata a 423,78 ppm.
Concentrazione CO2 in atmosfera: +50% su età preindustriale
Un valore, quello di 424 ppm, che supera ormai stabilmente una soglia simbolica. Secondo la NOAA, “i livelli di anidride carbonica sono oggi più alti del 50% rispetto a prima dell’inizio dell’era industriale”, cioè gli ultimi decenni del ‘700, il periodo che viene preso come riferimento base dalla climatologia per la concentrazione di CO2 in atmosfera.
L’aumento dell’anidride carbonica è direttamente legato alle emissioni antropiche di gas serra, in gran parte generate dalla combustione delle fonti fossili. Secondo i calcoli dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), nel 2022 le emissioni globali legate all’energia sono cresciute dello 0,9% sul 2021 arrivando a livelli mai raggiunti prima: 36,8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica equivalente (Gt CO2e). Di queste, 15,5 Gt dipendono dal carbone e 11,2 Gt dal petrolio.
“Ogni anno assistiamo all’aumento dei livelli di anidride carbonica nell’atmosfera come risultato diretto dell’attività umana”, ha dichiarato l’amministratore della NOAA Rick Spinrad. “Ogni anno vediamo gli impatti del cambiamento climatico nelle ondate di calore, nella siccità, nelle inondazioni, negli incendi e nelle tempeste che si verificano intorno a noi. Anche se dovremo adattarci agli impatti climatici che non possiamo evitare, dobbiamo fare ogni sforzo per ridurre l’inquinamento da carbonio e salvaguardare questo pianeta e la vita che lo chiama casa”.