Contrabbando di pellet: 17 denunce

29/06/2017

Fonte: il Friuli.it

Le Fiamme gialle hanno scoperto una frode milionaria. Sequestrati oltre 500mila chili di combustibile.

Accusate di aver contrabbandato pellet dai Paesi dell’est, evadendo Iva per due milioni di euro, 17 persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza del capoluogo friulano, che ha anche sequestrato 500mila chili di materiale importato illegalmente in Italia.

Su ordine della Procura della Repubblica di Udine, le Fiamme Gialle, con i funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli del capoluogo friulano, hanno eseguito 42 perquisizioni tra Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valle d’Aosta, Toscana, Liguria, Sicilia e Calabria. L’operazione, che ha visto impiegati 90 militari e 30 doganieri, è stata pianificata per ricostruire una complessa frode doganale e all’Iva, già individuata dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Udine e dai funzionari del locale Ufficio delle dogane.

Il meccanismo, architettato da due cittadini russi – titolari, ciascuno, di una azienda friulana – prevedeva l’acquisto del pellet da alcune società dell’est Europa e la contestuale rivendita, prima ancora dell’importazione in Italia, ad altre due ditte – gestite da due rumeni – create ad arte per assolvere agli obblighi doganali, riducendo al minimo il carico fiscale, e che subito dopo ‘scomparivano’ assieme all’ingente debito d’imposta maturato.

In Dogana, infatti, i due rumeni perfezionavano l’importazione del prodotto esibendo fatture di acquisto con valori verosimilmente inferiori a quelli, già di per sé competitivi, ottenuti dai due russi. In questo modo non solo corrispondevano un’Iva sensibilmente ridotta, ma la compensavano con inesistenti crediti d’imposta. Tra le aziende importatrici e i clienti finali si interponevano società cosiddette ‘filtro’, intestate a prestanome, che servivano al solo azzeramento del debito fiscale.

Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 500.000 chili di pellet: le analisi di laboratorio, già avviate, diranno se il materiale sia idoneo all’uso domestico.